Il Capodanno Pisano è una ricorrenza storica celebrata a Pisa il 25 marzo di ogni anno. A differenza del calendario gregoriano, che fissa l'inizio dell'anno al 1° gennaio, il calendario pisano faceva iniziare l'anno con l'Annunciazione di Maria, ovvero nove mesi prima del Natale.
Questa usanza era diffusa in diverse città toscane, ma quella pisana è rimasta la più celebre e, seppur non più in vigore ufficialmente, viene ancora oggi rievocata con eventi e celebrazioni. L'ultimo Capodanno Pisano fu celebrato nel 1749, prima che il Granduca di Toscana, Francesco III di Lorena, imponesse il calendario fiorentino (che iniziava il 1° gennaio).
Origini e significato:
L'inizio dell'anno con l'Annunciazione era profondamente legato alla cultura religiosa medievale. L'incarnazione di Cristo rappresentava un nuovo inizio, un punto di partenza ideale per il computo del tempo. A Pisa, questa tradizione aveva anche un forte significato civico, simboleggiando l'importanza della città e la sua autonomia.
La cerimonia:
Il momento culminante della celebrazione è lo scoccare del mezzogiorno del 25 marzo. In questo preciso istante, un raggio di sole filtra attraverso una finestra del Duomo di Pisa e colpisce un particolare punto del pavimento, precisamente un uovo di marmo posto sopra una mensola. Questo fenomeno è considerato un evento simbolico che segna l'inizio del nuovo anno.
Celebrazioni moderne:
Oggi, il Capodanno Pisano è un'importante rievocazione storica. Si tengono sfilate in costume medievale, eventi culturali, mercatini artigianali e spettacoli. La cerimonia del raggio di sole nel Duomo è sempre un momento molto sentito e partecipato.
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